Arcigay Udine replica al PD

  

“Il capogruppo Maio, in perfetta sintonia con una brutta abitudine del Pd nazionale, tenta di “spiegare” a noi omosessuali come e cosa dovremmo dire o desiderare per non disturbare le loro problematiche interne, invece di aprirsi ad un confronto con le associazioni lgbt che molto avrebbero da insegnare in tema di laicità e civiltà al suo partito. Ci pare, del resto, che la sua collega di partito in Parlamento, l’onorevole Anna Paola Concia, proprio oggi dica ben altro sulla questione. Forse il parere degli esponenti omosessuali del Pd è meno “autorevole”?”.

Così il presidente del Comitato Provinciale Arcigay “Nuovi Passi” Udine e Pordenone, Daniele Brosolo, replica alle dichiarazioni del capogruppo del Pd in consiglio comunale a Udine e apparse sulla stampa.

“Sappiano Maio e tutti gli altri politici di ogni orientamento – incalza Brosolo –, che Arcigay riterrà offensiva la riproposizione dei Dico e che, se vogliamo guardare avanti, solo l’invito dell’assessore Pizza a guardare all’Europa e alle sue leggi evolute sui temi lgbt potrà avviare un confronto costruttivo e proficuo”.

Ma il presidente dell’associazione udinese che si batte da anni per i diritti di gay, lesbiche, bisessuali e transessuali, ribatte punto per punto alle accuse del capogruppo del Pd udinese.

“La presunzione del Pd – prosegue il presidente di Arcigay Udine – impedisce loro di chiederci scusa per tutte le palesi mancanze, mentre preferiscono fare gli offesi e rimproverare la più grande associazione lgbt d’Europa invece di confrontarsi con essa. Il partito dell’onorevole Serracchiani – continua Brosolo – non ha mai cercato un vero confronto o chiarimento con Arcigay, fatto salvo per i consiglieri comunali Venanzi e Oria del Pd che, con Pirone di Sel, sentirono il bisogno di scusarsi proprio per la gravità della mozione allora approvata. Ricordiamo a Maio che fu il suo collega Pizza a lanciare pubblicamente l’allarme, sottolineando come addirittura la mozione della Lega fosse migliore di quella del Pd. E che furono consiglieri del Pd suoi colleghi come Maria Marion a riferirci che la ritennero “una censura nei confronti di Arcigay”, pur votandola in modo incomprensibile. Ricordiamo, inoltre, che fu grazie all’astensione strategica di consiglieri Pd che a Udine riuscì ad essere approvata anche la mozione omofoba del Pdl. Non ci dilungheremo poi a ricordare che furono la Capogruppo Pd a Pordenone ad attaccare pesantemente l’allora sindaco Bolzonello per il patrocinio concesso alla campagna manifesti e che furono il presidente del Consiglio Comunale di Udine Cortolezzis e la consigliera provinciale di Udine Burtulo a criticare Arcigay dalle pagine dei giornali per la sua partecipazione a Friuli doc, prevista peraltro per qualsiasi associazione. A quanto pare – conclude Brosolo –, su questi temi, Pd e Pdl, le convergenze riescono sempre a trovarle”.


  •