Bologna, 12 settembre 2014 – “Un attacco ignobile, degno di un partito che ha fatto del razzismo e dell’omotransfobia la propria bandiera, facendoci vergognare al cospetto degli altri Paesi”: i portavoce delle sette associazioni lgbt nazionali (Arcigay, ArciLesbica, Agedo, Mit, Famiglie Arcobaleno, Associazione radicale Certi Diritti e Equality Italia) reagiscono duramente all’interrogazione che la Lega Nord ha rivolto al Governo sull’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni (Unar). “Le discriminazioni, in Italia, sono un’emergenza – dicono -, un fatto reale reale e grave, com’è reale e grave l’assenza di leggi che affrontino una volta per tutte il tema della diseguaglianza, delle persone omosessuali e transessuali, ma non solo. L’Unar non scavalca il Governo, semmai da questo Governo balbettante viene tenuto al palo. La soluzione quindi non è un’Italia senza Unar, come piacerebbe ai razzisti della Lega: al contrario servirebbe un sostegno più significativo alle azioni messe in campo dall’ufficio contro le discriminazioni e magari anche un sistema che emancipi il suo lavoro dai furori ideologici del ministro di turno. Perché la lotta alle discriminazioni, in tutto il mondo, non è né di sinistra né di destra, solo in Italia queste battaglie di civiltà procedono a singhiozzo, inciampano e si arrestano a causa delle lotte di bandiera di una politica che ragiona solo sul proprio ombelico e non riesce a farsi carico seriamente dei problemi delle persone”, concludono.
Flavio Romani – Arcigay
Paola Brandolini – ArciLesbica
Porpora Marcasciano – Mit
Fiorenzo Gimelli – Agedo
Giuseppina La Delfa – Famiglie Arcobaleno
Yuri Guaiana – Associazione radicale Certi Diritti
Aurelio Mancuso – Equality Italia