In occasione della Giornata internazionale contro l’omofobia e la transfobia è stato diffuso il documento politico di Europride Roma 2011, la manifestazione dell’orgoglio omosessuale europeo che animerà la Capitale dall’1 al 12 giugno prossimo.
Le parole chiave di Europride Roma 2011 sono “parità, dignità, laicità”, valori che “sono la base delle singole rivendicazioni di diritti per le persone e coppie glbtq e per le famiglie con genitori omosessuali o transessuali”.
Il documento diffuso quest’oggi denuncia l’assenza in Italia, “al contrario della maggioranza dei paesi europei” di “norme o politiche specifiche che riguardino l’orientamento sessuale e l’identità di genere”.
Per questo gay, lesbiche e transessuali scenderanno in piazza per chiedere interventi immediati che “non siano solo leggi penali a tutela” contro l’omofobia e la transfobia ma anche a sostegno di “una presa di coscienza collettiva sociale e culturale, da costruire a vari livelli e costantemente, da parte di tutti i soggetti di un Paese, a partire da quelli politici e istituzionali”.
Europride scenderà sfilerà a Roma poi, per ribadire “il valore delle coppie omosessuali e delle famiglie con figli cresciuti da genitori omosessuali o transessuali, chiedendo con urgenza leggi che le riconoscano secondo un principio di uguaglianza e con una varietà di istituti normativi per coppie di fatto o sposate”.
La genitorialità gay è per Europride un valore imprescindibile su cui la collettività deve investire combattendo “ogni forma di pregiudizio possa colpire questi figli e introdurre normative che diano a costoro la stessa parità di diritti di quelli che crescono in ambiti familiari eterosessuali”. Tre le richieste di Europride anche una legge “sulla procreazione medicalmente assistita in quanto discriminante e dunque incostituzionale, ideologica e vessatoria”.
Nel documento politico di Europride hanno ampio spazio le istanze trans con “interventi di legge che permettano alla persona transessuale di costruire la propria identità e di essere riconosciuta anagraficamente sulla base del genere scelto, senza necessariamente effettuare una operazione di riattribuzione sessuale” e l’allineamento dell’Italia “alla campagna internazionale sulla depatologizzazione del transessualismo”.
Europride Roma denuncia anche le difficoltà di armonizzazione legislativa dei paesi europei rispetto alle leggi che riguardano omosessuali e transessuali.
“Si ricorda – spiega il documento politico – la particolare difficoltà delle persone glbtq in molti Paesi dell’est Europa. Si afferma quindi il dovere dell’accoglienza e della tutela verso chi fugge dal proprio Paese per sottrarsi a persecuzioni e pericoli, e si sostiene con forza la campagna di decriminalizzazione mondiale dell’omosessualità, presentata in sede Onu dall’Unione Europea”.
La manifestazione guarda anche ai diritti gay, e alle discriminazioni, nel mondo e a quei paesi “dove omosessuali e transessuali sono discriminati, torturati, incarcerati, uccisi o che rischiano quotidianamente la pena di morte”.
Europride si rivolge direttamente al Parlamento europeo e chiede uno scatto di orgoglio con “la costruzione della Direttiva Europea sulla discriminazione orizzontale, osteggiata per motivazioni razziali ma anche dalle ingerenze religiose del Vaticano e delle chiese ortodosse”.
Europride, che ribadisce il suo essere una manifestazione aperta a tutte le cittadinanze e utile a rimuovere “i meccanismi di esclusione o marginalizzazione nel mondo lavorativo ai danni di omosessuali e transessuali”, sarà “non violento e antifascista, come contrario ad ogni sistema di oppressione”, antirazzista e antisessista.
La manifestazione dell’11 giugno prossimo a Roma sarà un’occasione “straordinaria per scendere in piazza non solo per gay, lesbiche, bisessuali e transessuali da tutta Europa, ma anche per quelle e quegli eterosessuali che sanno che anche la loro vita è più libera e tutelata, se lo è quella di tutti”.
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