Onda Pride, corte ad Alessandria, Modena, Terni. Piazzoni (Arcigay): “Non cadiamo nelle trappole dei post arcobaleno: destra di odiatori”

  

ONDA PRIDE, CORTEI AD ALESSANDRIA, MODENA, TERNI. PIAZZONI (ARCIGAY): “NON CADIAMO NELLE TRAPPOLE DEI POST ARCOBALENO: DESTRA DI ODIATORI”

Bologna, 25 maggio 2024 – Sono tre i Pride che in questo fine settimana faranno sentire l’energia dell’Onda Pride, la grande manifestazione a sostegno dei diritti delle persone lgbtqi+ organizzata da Arcigay e dalle altre associazioni locali e nazionali. L’Onda oggi tocca Alessandria, che dà appuntamento con l’Alessandria Pride alle 17,30 all’angolo tra corso Roma e corso Crimea; scende nelle strade anche il Modena Pride, che inizia la sua parata alle 14 da Parco Ferrari; appuntamento a Terni, infine, con il Terni Pride, che parte alle 15 da piazzale della Rivoluzione francese. “Nelle ultime settimane – dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay -, la spirale persecutoria di questo governo nei confronti delle persone lgbtqi+ è diventata asfissiante. Lo scorso anno già avevamo accusato i colpi di una crociata ignobile nei confronti dei figli e delle figlie delle coppie omogenitoriali, con 33 certificati di nascita annullati dalla Procura di Padova. Poi quest’anno, alcuni mesi fa, si è aperta la guerra della destra contro gli adolescenti con varianza di genere seguiti dall’ospedale Careggi di Firenze. Una gogna che ha portato le famiglie di que* ragazz* a incatenarsi due giorni fa davanti alla sede dell’Aifa. Poi il 17 maggio, proprio nelle giornata internazionale contro l’omolesbobitransfobia, mentre la premier postava sui social ammiccanti card arcobaleno per acchiappare voti alle elezioni, il suo governo in Europa negava la firma alla dichiarazione contro l’omolesbobitransfobia. Allora lo diciamo con chiarezza: non cadete nelle trappole delle card arcobaleno, questa destra è omofoba, sono odiatori convinti.  È evidente: questa stagione dei Pride non è come tutte le altre. Porta dentro la rabbia e la protesta contro la persecuzione in atto verso di noi: nelle anagrafi, in Parlamento, negli ospedali, nei consultori. In tutti i luoghi in cui lo Stato dovrebbe accoglierci a sostenerci. Allora è indispensabile organizzare una protesta vibrante, che porti nelle strade i Pride più orgogliosi di sempre e che richiami la comunità lgbtqi+ alla pratica politica del voto. Una ricerca dell’Università di Verona ha misurato un astensionismo più alto del 6% nella comunità lgbtqi+ rispetto al resto della popolazione: ecco, bisogna invertire questo dato. Il prossimo 8 e 9 giugno è necessario andare tutt* a votare: su questo siamo già mobilitati”, conclude Piazzoni. 




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