ONDA PRIDE,OGGI CORTEO A PARMA. PIAZZONI (ARCIGAY) A ROCCELLA: “RACCONTA FAVOLE AL PAESE PER MASCHERARE LE PROPRIE INADEMPIENZE “
Bologna, 18 maggio 2024 – Appuntamento oggi in Emilia con il Parma Pride, secondo appuntamento nel calendario dell’Onda Pride, la grande manifestazione a sostegno dei diritti delle persone lgbtqi+ che ogni anno mette in rete le decine di Pride nella città italiane. La partenza del corteo è fissata per le ore 18:15 da piazzale Santa Croce a Parma. “Questa manifestazione giunge all’indomani di una giornata molto importante, in cui in tutto il mondo si è parlato dell’odio che ogni giorno le persone lgbtqi+ affrontano”, dichiara Gabriele Piazzoni, segretario generale di Arcigay. “Una giornata importante che in Italia è stata caratterizzata dall’ ipocrisia del governo Meloni, talmente evidente da mettere in imbarazzo perfino noi, che a quell’ipocrisia siamo abituati: ieri alle 13 la premier Giorgia Meloni ha diffuso un comunicato in cui parlava l’impegno dell’Italia contro omofobia transfobia e bifobia. Poche ore dopo la Ministra alle Pari Opportunità rivendicava il fatto che l’Italia non avesse voluto sottoscrivere una semplice dichiarazione dell’Unione europea per paura della “teoria gender”. Che è più o meno come dire di aver paura del lupo mannaro, cioè di qualcosa che non esiste. La ministra farebbe bene a preoccuparsi invece del fatto che gli ultimi report dell’agenzia per i diritti fondamentali dell’Unione Europea vedono l’Italia scivolare indietro nelle classifiche europee sull’ inclusivita e portano dei dati incontrovertibili di peggioramento della situazione con il 68% degli studenti lgbt+ che dichiara di aver subito atti di bullismo, scherno o discriminazione a scuola contro il 43% di quattro anni fa.Eugenia Roccella può aver le idee che vuole su questi temi, ma come ministra alle pari opportunità ha il dovere di prendersi la responsabilità di quei numeri, con azioni serie. Se invece vuol raccontare al Paese la favola dell’uomo nero, allora sappia che il Paese lo capisce che è solo una bugia con cui giustifica il fatto che non sta facendo il proprio lavoro”, conclude Piazzoni.