Venerdì (9 settembre) alla Festa Nazionale del Pd in corso a Pesaro si è svolto un dibattito dal titolo: “Uguali e diversi nell’Italia che deve cambiare”.
Ovviamente ben contenti che si sia riusciti ad affrontare un dibattito sui diritti civili -anche se l’unico in questa festa- ci rammarichiamo però perchè, ancora una volta, il Pd ha perso una buona occasione per fare autocritica sulla propria mancanza di sensibilità su questi temi, almeno a livello locale.
Anna Paola Concia, ‘padrona di casa’ in quanto deputata del Pd e unica lesbica dichiarata in Parlamento, ha avuto il merito di organizzare un bel dibattito con Nunzia Di Girolamo del PdL, Aurelio Mancuso, fondatore di Equality Italia, “lobby sociale omosessuale”, e Angelo Pezzana, storico e fondatore del F.U.O.R.I., primo movimento di liberazione omosessuale in Italia.
Si sono tessute le lodi dell’amministrazione comunale pesarese, che ha sdoganato l’accesso alle case popolari per le coppie omosessuali, ma si è dimenticato di dire che tutto ciò è avvenuto ad un anno di distanza dalla prima presentazione di un registro per le unioni civili, bocciata dallo stesso Pd cittadino. Si è dimenticato di ricordare il silenzio vergognoso dell’amministrazione comunale sul mancato sostegno al coro Komos, cacciato senza alcuna spiegazione dal Vescovo di Pesaro da una rassegna di canto patrocinata da Curia, Provincia e Comune col solo motivo che i componenti del coro erano omosessuali.
Non si è accennato nemmeno alle alleanze a livello regionale marchigiano del Pd con l’UdC per sostenere il presidente Gian Mario Spacca. Nel botta e risposta fra Concia e Di Girolamo sul tema, Concia si è addirittura trovata a dover sostenere che “nell’Udc non tutti sono come Paola Binetti”. E’ stata la Pdl Di Girolamo a ricordarle che l’Udc “è un partito conservatore”. E apertamente confessionale, aggiungiamo noi, tanto che nelle Marche hanno imposto al presidente Spacca, del Pd, accenni alla “famiglia naturale” e alla scuola paritaria nel proprio programma di governo.
Meritevole è stato l’intervento di Mancuso, il quale ha però erroneamente ringraziato il Comune per l’istituzione di un Osservatorio contro l’omofobia. In realtà tale osservatorio è stato istituito dalla Provincia, e Arcigay Agorà è tra i fondatori insieme all’AGEDO, l’Associazione di Genitori e Amici di Omosessuali.
Se gli organizzatori della Festa si fossero degnati non dico di invitarci, ma almeno di avvisarci che si sarebbe svolto tale dibattito, dal momento che siamo l’unica associazione insieme all’AGEDO che sul nostro territorio si occupa di questi temi, magari avremmo potuto dare una mano a focalizzare l’attenzione anche su cose che interessano i cittadini pesaresi nella vita di tutti i giorni.
Valerio Mezzolani, presidente Arcigay Agorà- PU
Luca Perilli, vicepresidente Arcigay Agorà- PU