Bologna, 27 gennaio 2016 – “Abbiamo letto con grande sorpresa dell’ennesimo rinvio relativo al voto sulle unioni civili in Senato”: lo dichiara Gabriele Piazzoni, segretario nazionale di Arcigay. Che prosegue: “Fino a ieri la data del 28 gennaio pareva una certezza granitica, oggi non lo è più e il riferimento che aleggia nelle ricostruzioni alla piazza reazionaria convocata sabato a Roma non fa bene al dibattito, anzi rischia di renderlo ancor più incandescente. Sabato scorso il Parlamento attraverso il grande successo della mobilitazione #SvegliatItalia ha raccolto la testimonianza palpabile di un Paese che non accetta ulteriori temporeggiamenti in tema di diritti. Bene hanno fatto voci autorevoli come quella della Presidente della Camera Laura Boldrini a raccogliere questo messaggio e a stimolare il Parlamento a dare seguito alla legittima richiesta di moltissimi cittadini e cittadine. Il Parlamento invece continua a prendere tempo e a cercare ulteriori mediazioni, in alcuni casi lesive della dignità delle persone che quella legge dovrebbe tutelare. Allora vogliamo ribadirlo chiaramente: il ddl Cirinnà è già una mediazione cercata per ampliare il consenso in un Parlamento che non riesce a mobilitarsi in maniera maggioritaria sull’uguaglianza ma che ha bisogno, per legiferare su questi temi, di concentrarsi su un istituto superato in molti Paesi e che non riesce a colmare del tutto la diseguaglianza. La cultura progressista in tutto il mondo ha prodotto l’estensione del matrimonio egualitario per le coppie di gay e lesbiche, perciò la legge in discussione nel nostro Paese non è certo una bandiera di quel pensiero. Semmai domina nel ddl il punto dei vista dei perplessi, che nei lunghi mesi in commissione hanno chiesto e ottenuto modifiche, perifrasi avvilenti e pelose puntualizzazioni. Questo tira e molla non può continuare: la legge va approvata senza indietreggiare di un passo rispetto a ciascuno degli aspetti che è chiamata a tutelare. Ci auguriamo che le piazze di sabato scorso abbiamo iniettato nei senatori e nelle senatrici di buonsenso la determinazione e la caparbietà di chi sa di combattere una battaglia giusta”, conclude Piazzoni.