Su Ricky Martin in Arena il portavoce del Circolo Christus Rex e il presidente di Famiglia e Civiltà hanno perso l’ennesima occasione per evitare di dire sciocchezze.
La serena e normale espressione del diritto all’esistenza da parte di Ricky Martin, e la sua pubblica felicità per una paternità ritrovata, è a nostro parere una vera lezione per i tanti omologhi italici che nel mondo dello spettacolo, della cultura, della moda o della politica preferiscono ostinatamente, con rare eccezioni, dirsi eterosessuali o, accuratamente, non dirsi proprio, nonostante tutti sappiano la ovvia ma indicibile verità.
Al Circolo Christus Rex e a Famiglia e Civiltà rimane il triste onere, evidentemente a loro gradito, di difendere l’ipocrisia che domina in questo Paese. La stessa beata ipocrisia che li fa dichiarare che l’Italia “sembra non voler recepire la scandalosa risoluzione dell’ONU”.
Se Zoccatelli e Castagna si riferiscono alla recente risoluzione del 17 giugno con la quale il Consiglio dei Diritti Umani dell’ONU ha espresso grave preoccupazione per gli atti di violenza e discriminazione compiuti in tutto il mondo contro persone omosessuali e transessuali, il verbo “sembra” è più che mai appropriato: ai manichei nostrani dell’”ordine naturale” forse è sfuggito che l’Italia è stata ufficialmente co-sponsor di quella risoluzione.
Al contrario, Zoccatelli e Castagna si sentono evidentemente più vicini a paesi islamisti come Mauritania e Arabia Saudita che hanno votato contro la risoluzione e che prevedono la pena di morte per le persone omosessuali.
Per quanto riguarda il Comune di Verona, ci auguriamo che almeno sul tema della libertà dalla paura, dalla stigmatizzazione e dalla violenza a sfondo omofobico e transfobico si possa fare un passo avanti di superamento formale della mozione del 1995, esattamente come ha fatto l’Italia co-sponsorizzando la risoluzione dell’ONU.
Michele Breveglieri
Presidente Arcigay Pianeta Urano Verona